L’Italia è viva grazie anche alle start-up,nuove imprese e progettualità dove si incontra la volontà di resistere e trasformare la grama realtà odierna,in specie agevolazioni fiscali per gli under 35.
Almeno riguardo l’autoimprenditorialità (perché non sono informato sugli altri) ci sono due piccolissimi dettagli, che rappresentano il vero freno all’autoimprenditorialità:
1) Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, valuta il business plan, magari lo approva, ma materialmente i soldi arrivano solo dietro presentazione delle fatture che dimostrano la spesa, cioè è un finanziamento a rimborso e non è previsto un anticipo in denaro per iniziare. Inoltre c’è una clausola che proprio non mi va: i 25mila euro non possono essere usati per l’acquisto di veicoli, nemmeno usati: la neoimpresa viene privata alla nascita di un veicolo per fare consegne o per spostarsi.
2) i 25mila euro sono iva escusa: questo vuol dire che anche avendo i soldi da parte da anticipare, bisogna aggiungere e anticipare l’iva di tasca propria. E che incentivo è?
In conclusione, l’autoimprenditorialità fatta in questo modo non incentiva molto: se hai 30mila euro da parte allora puoi partire, altrimenti anche avendo il miglior progetto del mondo, non partirai mai lo stesso.